venerdì 23 novembre 2012

FINESTRE D'ACQUA - UNO SCRITTO SULLA FOTOGRAFIA DI FABRIZIO DE FABIIS



FINESTRE D'ACQUA
di Daniele De Angelis


Luce . Acqua . Riflesso . Lente . Diaframma . Occhio . Stampa . Altri occhi . Il mondo visto rifratto, il mondo immobilizzato come riverbero del reale. Fabrizio De Fabiis attraverso la macchina fotografica guarda la realtà in modo indiretto, quasi a negare al mezzo meccanico la sua specificità oggettiva; ciò che vediamo è vero, esiste, eppure è impalpabile. Ogni immagine vive una condizione precaria, sempre sul punto di sparire per l'incresparsi dell'acqua, senza la certezza che nella successiva quiete della superficie tutto si ricomporrà identico. La natura è lì, negli scatti dai colori spesso acidi, freddi, o nei profondi chiaroscuri del bianco e nero, eppure resa distante dall'immagine stampata alla quale si aggiunge la distanza dello specchio d'acqua, che ridona quella natura velata e capovolta. Su questo invisibile piano forme e colori sfumano nell'indistinto, nell'astratto di sovrapposizioni e fusioni inattese; è come se lo sguardo di Fabrizio si spingesse oltre il concreto, suggerendo ulteriori possibilità del reale. Delle semplici pozzanghere si tramutano in finestre aperte per un bagliore
su una realtà metafisica; le immagini, anche se immobilizzate nello scatto, hanno l’essenza di fulminee apparizioni di sconosciute dimensioni della natura, nelle quali la bellezza sembra sfaldarsi nel riflesso abbacinante della luce, in una purezza mentale e astratta.
Vedere l’invisibile, l’apparizione di una realtà ulteriore, non è cosa priva di rischi e contrasti, e la tensione metafisica dell’osservatore si tramuta all’istante in inquietudine tragica: la foto suggerisce l’esistenza di un altrove ma non può condurre ad esso, ne è solo il riflesso di un riflesso. Questo limite tra visibile ed esperibile, tra concreto e trascendente, innesca un sovraccarico drammatico di attese che Simone Weil, anche se in un contesto filosofico e teologico – ma non sono da tralasciare gli studi e gli interessi scientifici, spirituali e filosofici di Fabrizio – così riassume: il metodo proprio della filosofia consiste nel concepire chiaramente i problemi insolubili nella loro insolubilità, quindi nel contemplarli, fissamente, instancabilmente, per anni, senza nessuna speranza, nell'attesa. Secondo questo criterio ci sono pochissimi filosofi. Pochi è dire ancora molto. Il passaggio al trascendente avviene quando le facoltà umane – intelligenza, volontà, amore umano – urtano un limite, e l'essere umano resta su questa soglia, al di là della quale non può fare un passo, e questo senza lasciarsene distogliere (da La connaissancee surnaturelle, Parigi 1950). Se a “filosofo” si sostituisse “fotografo” il discorso manterrebbe ugualmente il suo senso. Le immagini di Fabrizio De Fabiis vivono quindi su questa soglia ma sono in grado di trarre da tale limitazione la forze stessa del fotografare, ingaggiando in ogni scatto una sfida con il reale, affinché si possa vedere, con occhi finiti e materiali, l’invisibile e il metafisico, anche solo per un istante, per un click.
Nota critica composta in occasione della mostra personale "Riflessi nell'acqua" (11 novembre - 9 dicembre 2012, Spazio NovaDea, Libreria Prosperi, Ascoli Piceno; fotografie tratte dal libro Studio d'Artista, Sigismundus Editrice 2012)

lunedì 5 novembre 2012

RIFLESSI NELL'ACQUA - FABRIZIO DE FABIIS - SPAZIO NOVADEA/LIBRERIA PROSPERI, ASCOLI PICENO






Titolo: Riflessi nell'acqua
Artista: Fabrizio De Fabiis
A cura di: Daniele De Angelis
Luogo: Libreria Prosperi-Spazio NovaDea
 Largo Crivelli, 8 – 63100 Ascoli Piceno
Coordinamento e comunicazione: Spazio NovaDea
Inaugurazione: 11 novembre 2012 ore 18.00
Periodo: 11 novembre – 9 dicembre 2012
Orario: dal lunedi al sabato, 9.00-13.00 16.30-20.00
Info: 0736.259888 – 329.1979667




Evento speciale domenica 11 novembre alle ore 18 presso lo Spazio NovaDea della Libreria Prosperi di Ascoli Piceno: inaugurazione della personale Riflessi nell'acqua e presentazione del libro fotografico e poetico Studio d'artista (Sigismundus, 2012) dell'artista ascolano Fabrizio De Fabiis. La mostra è a cura di Daniele De Angelis. Sarà presente anche l'editore Davide Nota.

Nell'acqua delle pozze ritagli di cielo, alberi, nuvole, luci, chiazze di colore; fissato negli scatti un mondo capovolto, riflesso spinto all'astrazione. Fabrizio ci mostra una realtà che dal visibile, oltrepassato lo specchio dell'acqua e la lente della macchina, si tramuta in evocazione di un mondo altro, metafisico.

La mostra sarà visitabile fino al 9 dicembre 2012 dal lunedì al sabato, 9.00-13.00 / 16.30-20.00, presso lo Spazio NovaDea della Libreria Prosperi di Ascoli Piceno. Per ulteriori informazioni 0736-259888 (tel/fax) o libreriaprosperi@hotmail.it

Fabrizio De Fabiis nasce il 21 Ottobre 1981 ad Ascoli Piceno. Nel 2004 consegue la laurea triennale in fisica presso l'Università degli studi di Perugia e durante questo ultimo anno compie un viaggio in Spagna dove inizia a fotografare: decisivo sarà l'incontro con le fotografie e il pensiero di Henri Cartier-Bresson. Nel 2006 frequenta il primo anno del corso di fotografia all'Istituto superiore di fotografia di Roma e tornato ad Ascoli svolge lavori saltuari e stagionali continuando a coltivare la sua passione. Sono ormai alcuni anni che Fabrizio effettua diverse mostre collettive e personali quando il 26 Febbraio del 2008 un incidente stradale segna lo spartiacque della sua vita poiché rimane in coma per 18 giorni. Al suo risveglio Fabrizio inizia a scrivere poesie e a farle leggere a famigliari ed amici. Segue dunque la pubblicazione, nel 2010, del libro Lo specchio nascosto del fotografo per la Edizioni della Meridiana. Il suo ultimo lavoro, Studio d'artista, edito per Sigismundus nel 2012, vede maturare al suo interno fotografia e poesia nell'ottica di una sintesi finale che le intenda come parti di un unico percorso.